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Sant'Angelo all'Esca - Prima parte

È una giornata fredda e a tratti piovosa – nonostante l’estate sia astronomicamente arrivata - quando incontro il Sindaco di Sant’Angelo all’Esca, Nicola Penta, sulla collina dirimpetto a questo paesino di 850 abitanti, della media Valle del Calore.

È proprio bellissimo questo Comune, visto da qui sopra.

Ne ammiriamo assieme lo skyline che da questa altura gemella fa sembrare Sant’Angelo un piccolo presepe, di quelli antichi, napoletani, conservati sotto le campane di vetro soffiato.

Subito si notano le due torri campanarie dalla cupola tondeggiante in rame verde, delle due Chiese, dedicate a San Michele Arcangelo e a San Rocco. Risalta anche la vecchia cisterna comunale dell’acqua, erta nel centro del paese. Il Sindaco mi anticipa e spiega che ha intenzione di abbattere almeno il grande cassone, lasciando i pilastri, per farne, forse, un osservatorio astronomico.

Si preoccupa di conservare un aspetto gradevole all’abitato, che degrada iconograficamente lungo il pendio, cercando di evitare allargamenti edilizi o deturpamenti modernisti.

Purtroppo, la ricostruzione post-sisma, nelle immediatezze, non ha badato troppo all’estetica, consentendo troppo anodizzato, troppo cemento a vista e troppi terrazzi squadrati, laddove i grappoli di tetti in cotto sarebbero diventati poesia.

Il Sindaco, che è reggente di un Ufficio Scolastico Provinciale in Calabria (ex Provveditorato agli Studi, per intenderci), ha tre obiettivi per il suo amatissimo paese: investimento culturale attraverso la scuola (e non potrebbe essere altrimenti), gestione ottimale delle risorse idriche del posto e sviluppo del piccolo tessuto imprenditoriale legato all’agricoltura e all’enogastronomia.

Racconta che è riuscito a salvare le tre classi di scuola media, nonostante i tagli, lo spopolamento e il piano regionale di accorpamento. Ha cercato di migliorare l’offerta complessiva dei servizi scolastici dotando la scuola di un conversatore di lingua inglese (il bilinguismo è consolidato nell’offerta curricolare standard) e garantendo la mensa nella scuola materna fino all’ultimo giorno, sebbene le scuole elementare e media abbiano chiuso prima. Il prossimo passo sarà la valorizzazione degli impianti sportivi (campi e palestra). “È vitale, per un paesino piccolo come questo, che gli abitanti rimangano e non vadano via nei centri più grossi e forniti di più servizi. Vorrei poter dare incentivi anche economici per ripopolare Sant’Angelo.” spiega.

L’altro obiettivo è il recupero delle infrastrutture che non si vedono: rete idrica e rete fognaria. Per esempio, l’esistente rete idrica è un colabrodo ed ha, purtroppo, sfondato molte cantine scavate nell’argilla sotto le abitazioni, le quali potrebbero avere problemi di sicurezza e stabilità. Inoltre, il territorio è ricchissimo di acqua. La stessa amministrazione è proprietaria di una sorgente (da potabilizzare) che butta tre litri di acqua al secondo, perdendosi. Si potrebbe pensare ad un parco acquatico, o ad un’attrazione artistica. Nel frattempo, c’è un progetto per rinnovare tutte le fontane pubbliche. Intanto, si lavora affinchè le zone rurali abbiano la loro rete idrica di acqua potabile: è una priorità.

Insediato da un anno, il Sindaco è stato rapidissimo a convocare la Conferenza dei Servizi per raccontare la sua visione di sviluppo. Pare che abbia raccolto molti consensi sulle sue idee.

Ne parlo con Franco D’Elia, gestore del complesso di ristorazione sito sulla collina di fronte al paese (che si chiama proprio “la Collina”!), da dove, tutt’intorno, si vedono le estese vigne della Tenuta del Cavalier Pepe, crescente realtà agricola (vini e olio) gestita da una giovanissima “donna del Vino”, Milena Pepe.

Tra l’altro, Franco cura il servizio mensa delle scuole di Sant’Angelo, pressoché gratis: “È un servizio alla comunità, di cui siamo orgogliosi.” In effetti, non mi è capitato spesso di incontrare situazioni imprenditoriali sinergiche con la mission amministrativa. Secondo me, ciò si configura quale funzione sociale dell’impresa, oltre ad essere promozione e valore aggiunto “per un territorio in cui vale la pena d’investire”, conclude Franco.

Le quattro cantine esistenti, l’Azienda Verdi Fattorie (produzioni biologiche tipiche gestita dall’ex Sindaco) ed il locale di Franco si aspettano molto dalle scelte dell’Amministrazione in materia di sviluppo territoriale.

“Non c’è molto da scegliere.”, afferma deciso il Sindaco “L’industria qui non serve ed i territorio è conformato per fare altro: agricoltura, artigianato locale ed accoglienza turistica. Basta guardarsi attorno: qui è il paesaggio il fulcro dell’attrazione turistica.” C’è un progetto per ritracciare tre sentieri boschivi, la cui prima pulizia è stata fatta attraverso azioni di volontariato, e per sbloccare il corso dei numerosi ruscelli che impantanano spesso le terre.

Franco conferma la necessità di fare di più per la promozione turistica spiegando che numerosi clienti, di cui il 50% viene da fuori provincia, chiedono con insistenza di poter alloggiare sul posto, o anche di poter affittare una casetta per trascorrere i week end di tutto l’anno in queste terre così tranquille e rilassanti. Eppure, nelle immediatezze non c’è un cosiddetto “albergo diffuso” nè un bed&breakfast, il posto più vicino è Mirabella.

Questa terra di DOCG (Taurasi e dintorni), in cui si affastellano iniziative enogastronomiche di richiamo (come il recente convegno di SlowFood), non è preparata a gestire l’accoglienza turistica che non sia un mordi-e-fuggi ed il salto di qualità non avviene, ancora.

I problemi non sono solo questi, però. La stessa produzione tipica (formaggi, salumi, vini, confetture) ha prezzi di vendita piuttosto alti, necessari per mantenere un’ottima qualità. “I turisti comprano poco, perché questi prodotti costano.” dice Franco, “Non è facile neanche per me mantenere standard di alta qualità e prezzi abbastanza contenuti per attrarre turisti e fidelizzare la clientela provinciale”.

Il vino si consolida come prodotto ‘culturale’, eppure è difficile promuovere il territorio ed i suoi prodotti.

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Tag(s) : #reportage in Irpinia, #Sant'Angelo all'Esca
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