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Come hanno scritto nella sentenza? Ah, sì: “ […] particolare capacità a delinquere […]”, riferendosi alla naturale predisposizione dell’imputato nell’ideare e commettere reati.

Non sgrano gli occhi, non mi sorprendo, non mi meraviglio, non urlo di soddisfazione per la condanna di Mister Patonza: l’imputato è uno di noi. Certo, ha una montagna di soldi, è stato Presidente del Consiglio, ha potuto fare quello che voleva. Avrebbe potuto comportarsi meglio, più legalmente, cioè, visto che aveva risorse per vivere e sopravvivere, mica è un disperato come i cassintergrati Vinyls o Irisbus. I soldi amplificano i suoi reati, ma in fondo è un delinquente come noi.

Perché noi siamo dei natural born delinquents. Magari non freghiamo (troppo) lo Stato, non evadiamo (troppo) il Fisco, ma siamo tutti delinquenti. Anche io che invece di urlare dal balcone verso l’idiota di cui sto per raccontarvi, me ne sono rimasta dietro la finestra a guardare quel cretino dove voleva arrivare.

Stavo stirando nel pomeriggio di ieri quando ho sentito rumore di vetri infranti.

Corro al balcone che dà sul Fenestrelle e vedo un tizio che scende di fretta da un’auto e si avvicina a qualcosa per terra, sulla carreggiata opposta. Comincia a spostare roba con i piedi: è una finestra rotta. È un telaio di finestra (una finestra piccola, delle dimensioni di un'anta di cristalliera. Forse sarà proprio un'anta di cristalliera) che ancora trattiene parte del cristallo. Altri grossi pezzi di vetro sono sparpagliati sull’asfalto. Non so come sia finita lì. Mi sono affacciata giusto in tempo per vedere questo tipo che cercava di fare l’indifferente, scostando i detriti con i piedi. Qualche auto si ferma, qualcun altro rallenta. Il tizio evidentemente si rende conto che il telaio ed i vetri sono troppo vistosi ed ingombranti per essere accostati sul ciglio della rampa. Allora che fa? Prende quello che può e si affaccia al parapetto dell’argine. Butta giù tutto rapidamente, s’infila nell’auto e riparte.

Non venitemi a dire che di fronte a tanti altri reati ben peggiori questo è nulla. O che il tipo va lodato perché ha tolto detriti pericolosi per la circolazione. Davvero? Buttandoli nel fiume? I cassonetti per poterli smaltire sono a cinquanta-metri-cinquanta. È il tipico nostro benaltrismo, che ci ha condotto a fare spallucce quando abbiamo sentito della madre di tutte le tangenti, quella di Scajola e la Finmeccanica. È il benaltrismo che non ci fa reagire ai tagli per i malati di SLA. È il nostro fare spallucce che ci fa accettare lo scempio urbanistico della nostra città: da Piazza Castello alla Dogana, dall’Autostazione ai dintorni del Gesualdo (ma anche tanto altro). È la nostra propensione naturale alla delinquenza, piccola o grande che sia. Tolleriamo tutto, anche la ri-discesa in campo del Principe dei Delinquenti per Propensione Naturale, uno di noi.

Ve ne racconto un’altra, giusto per darvi la misura di come siamo abituati al brutto, all’incuria, all’infrazione delle regole. E come siamo anche noi naturalmente inclini, per imitazione a catena, a delinquere, anche nella quotidianità. Anzi, soprattutto nel quotidiano: sono i piccoli gesti quotidiani che strutturano il nostro Sé. Gesti buoni, uomini migliori. Gesti cattivi fanno gli uomini delinquenti.

Oggi pomeriggio (domenica), per motivi famigliari, mi sono recata al pronto soccorso del Moscati. Strada lunga, tortuosa, pericolosa. In poche parole, indecente per l’accesso al pronto soccorso. Ma di questo, Orticalab si è già ampiamente occupata. Ovviamente, nulla è stato fatto per migliorare, neanche di poco o pochissimo, la situazione.

Cerco di ingannare il tempo guardando dalle finestre della sala d’attesa. I patii interni del Moscati sono ricoperti di cicche. Cicche dappertutto: sui davanzali, sulle tettoie, nelle aiuole, soprattutto nelle aiuole. Ho le foto. Spero siano chiare. Lo sapete voi la potenza d’inquinamento di una sola cicca di sigaretta? Un metro cubo di acqua. Lì per terra ce ne sono centinaia e centinaia e sta piovendo. Nessuno le ha mai spazzate via. E non venitemi a dire che non era previsto che negli ospedali si fumasse o che, fumando, si gettassero le cicche nei patii, per non aver previsto la pulizia di aiuole e cortili interni. Intanto, si fuma, i patii sono pieni di cicche inquinanti e non si spazza.

Siamo natural born delinquents. Che si tratti di Mediatrade, del non rispetto della precedenza sulla strada, dello sfioro radente dei pedoni sulle strisce (sulle strisce! Vi rendete conto?), del parcheggio davanti ai passi carrabili, dello smaltimento improprio dei rifiuti (a qualunque livello), dell’evasione fiscale, dell’ingorgo davanti alle scuole per prendere i figli direttamente dall’aula, del malcostume della raccomandazione per i figli a cominciare dagli esami di terza media (quelli di quinta elementare li hanno praticamente aboliti, sennò…), delle cicche buttate nei cortili di un ospedale e mai spazzate. E l'elenco potrebbe continuare per giorni.

Natural born 'delinquents'
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Tag(s) : #Ospedale Moscati, #inciviltà
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