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Amo le barche. Amo il mare. Una volta, in un'altra vita, andai pure ad una scuola di vela, catamarani per la precisione. Ho ancora una foto (ve la metto in fondo in fondo, per scuorno). Quando l'America's Cup è scesa a Napoli, mi si è gonfiato il cuore. Certo, anche ad una molto proletaria come me. Le cose belle e speciali fanno bene all'umore di tutti. E poi, vedere Napoli così luccicante, tranquilla, perfetta, anche se solo sul lungomare, è stata un'esperienza che non avevo mai provato. Napoli, per me, è la città più bella al mondo. In nessun altro posto trovo tanta filosofia del quotidiano, tanta poesia della vita comune. Sì, certo i problemi ci sono, ma alla fine a me rimane sempre in mente la parte migliore. Perchè è da lì che si può e si deve rinascere. O ripartire. Napoli, si diceva negli ultimi anni, è una città senza mare. Come Genova. Invece, il mare a Napoli è tornato e ha dato il meglio di sé. Grazie ai catamarani dell'America's Cup. Il tempo meteorologico non ha accompagnato la gara dei titani, ma fino al giorno prima il mare era una tavola dorata. Le abbiamo viste tutti le splendide foto delle imbarcazioni ormeggiate. Dal giorno della partenza, però, si è scatenata la furia dei venti. I fotografi di scena non hanno resistito, tranne tre. Tra cui il temerario Mario Laporta. Laura Iasiello, l'entusiasta organizzatrice mi ha raccontato: “ Abbiamo pensato di lavorare sull'evento sportivo internazionale più importante che ha visto Napoli come protagonista. La ricerca dei fotografi non è stata facile, anche perchè non volevo le foto (viste e riviste) delle barche fotografate dalla banchina, ma cercavo davvero qualche scatto unico! Nei giorni di regata il tempo è stato davvero brutto (un giorno fu addirittura sospesa la competizione per il troppo vento) quindi la maggior parte del pubblico l'ha seguita in tv. Diventa interessante quindi rivedere i momenti salienti della gara da una angolazione diversa. Riguardo ai fotoreporter (e questa è una curiosità!) solo tre sono riusciti a fare le foto dal mare. Mi raccontano che ogni giorno era un bollettino di guerra tra macchine fotografiche e altra attrezzatura persa per le troppe onde e l'acqua. Le foto in mostra sono tutte di Mario Laporta uno dei tre a sfidare il mare sui gommoni e ad inseguire le barche. La foto più spettacolare infatti è di quando uno dei catamarani ha scuffiato e ci sono i ragazzi del team aggrappati alla rete per cercare di rigirarlo senza cadere in mare. Durante la mostra proietteremo un video di tutti gli altri scatti e l'ultimo frame è dedicato proprio ai fotoreporter che sono in una vera e propria tenuta da guerra, tra impermeabili cappelloni e stivali.” Laura ci ha omaggiato di una cospicua gallery che trovate qui sotto (per ingrandire le foto, basta clickarci su), ma sono convinta che varrà la pena andare alla mostra. La fatica di Mario è in esposizione a Via Alabardieri 17, dal 13 giugno e fino al 28 luglio. (Per info: +39 081 9204603 info@notelse.it www.notelse.it) Marika P.S.: Del Lungomare di Napoli parlerò ancora fra qualche giorno, quando vi racconterò di Donato, di Michel Foucault, del web, del libro e di una luna dorata a Marechiaro.

Le acrobazie di catamarani e fotografiLe acrobazie di catamarani e fotografi
Le acrobazie di catamarani e fotografi
Tag(s) : #Napoli, #America's Cup
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