Questo è un post.
Cioè, mi spiego: non è un articolo pubblicato altrove e conservato nel mio blog. Nasce proprio qui, per raccontare di una cosa più privata di un articolo (anche se ormai il giornalismo è sempre più intrecciato con le storie personali degli Autori, le cui vite/esistenze/esperienze diventano abbrivi per cronache, editoriali, op-ed).
Voglio raccontare di un sabato a pranzo in famiglia.
Non avrei mai pensato che qualcuna di noi sorelle (siamo ben cinque) aprisse un ristorante. Non ne abbiamo la tradizione: geni in cucina non siamo mai stati. Abbiamo sempre preferito i libri e le penne ai piatti e ai mestoli.
Per percorsi sconosciuti, mia sorella Annarita ed il suo quasi marito hanno rilevato un locale preesistente sulla leggendaria strada delle Forche Caudine, tra Caserta e Benevento. Niente di che, dal punto di vista estetico, tuttavia pulito e a gestione famigliare, dove tutti gli avventori (ma proprio tutti tutti) sono trattati da vecchi amici.
Nei week end, menù a base di pesce (vedere foto, please) e tutti i giorni pizza al taglio, oltre a primi, secondi di carne, contorni e dolci di casa. Spettacolo antropologico di varia umanità garantito.
Ho ancora difficoltà ad immaginare mia sorella (una che ha sempre fatto magie con conti, bilanci, piani industriali ed economici) che prende comande e fa saltare gli spaghetti nella padella.
Eppure è così.
Mi fa strano mangiare da mia sorella e non aiutarla a preparare, cucinare, apparecchiare e sparecchiare, come pure chiacchierare con mio cognato come se fossimo a casa, mentre attorno c'è gente sconosciuta che pranza contemporaneamente a noi, quello che mia sorella e le sue amiche-aiutanti hanno preparato. Oppure, andarsene senza i convenevoli appropriati perché entrambi sono occupati con le ordinazioni.
"Mia madre diceva che la vita è come uno scatola di cioccolatini -- affermò Forrest Gump in una sua frase da manuale -- non sai mai quello che ti capita."
Mi fa strano avere una sorella-con-ristorante, ma va bene lo stesso.
Il ristorante si chiama "Carne&Peperoni", anche da asporto.
Cià.
