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Castelvetere sul Calore - Prima parte

A Castelvetere ci si arriva per l’Ofantina (strada che amo). Condivide un pezzetto dell’alto Monte Tuoro (più di 1400 metri) con Chiusano per poi discendere fino al Calore, in condominio con Paternopoli e Luogosano. Ovviamente, per questo tratto mediano.

È un po’ montagna e un po’ no. Ha un clima invernale molto freddo, spesso accompagnato da nevicate (siamo a 750 mt slm) ma non dà l’impressione di montagna, né di paese fluviale.

È sospeso geograficamente, anche perché attaccato ad un costone che conferisce una movimentata (e piacevole) caratteristica architettonica al centro storico. Ma è sospeso anche come “teorizzazione” di una comunità. E chissà mai se si attuerà.

Ci arrivo assieme con uno dei miei più stimati amici, Michelangelo, architetto part-time precario (marito di un’architetta part-time precaria, entrambi genitori full-time non precari di un biondo bimbo), ex consigliere di minoranza in questo paesino di 1700 abitanti. Tanto per cominciare il nostro viaggio, vi informo che questo paesino anticipò l’Editto di Saint-Cloud, quello della cimiterizzazione extra moenia.

L’onestà intellettuale di Mick (come lo chiamo io) è tale da condurmi immediatamente a conoscere quello che all’epoca delle sua esperienza amministrativa era uno dei consiglieri di maggioranza, Franco Moccia, titolare di un esercizio commerciale in piazza. La prima cosa che Franco mi esterna è lo scandalo del digital divide irpino: una finta ADSL, lenta e costosa. E che ci stiamo a fare nel G8?

Nella piazza c’è un enorme cantiere: è in costruzione un altro auditorium. Sì perché Castelvetere aveva un brillante futuro artistico-musicale, fino a che Pino Daniele non litigò con l’Amministrazione, “scompagnandosi” di brutto.

Di un nuovo auditorium – ce n’è un altro più su nel centro storico, assieme ad altre strutture di cui vi parlerò – non ce ne era proprio bisogno. Lo avevano capito pure i cittadini (e forse anche il Sindaco), ma ormai il progetto (siglato da un architetto accademico illustre) era avviato. Neanche la raccolta delle firme, spontanea e partecipata, ha potuto modificare la scelta: Regione e Provincia non ne hanno voluto sapere.

Un auditorium al centro della piazza, al posto della vecchia scuola (la nuova è stata inaugurata a giugno ed intitolata al castelveterese più illustre: l’On. Fiorentino Sullo), senza neanche un parcheggio per le auto degli spettatori, poi. Ma, in fondo, chi ci verrà mai qui ad esibirsi?

Fin tanto che esisteva il progetto di Pino Daniele - che voleva investire, costruire una sala prove ed anche altro e fare, quindi, da attrattore - forse forse a qualcosa sarebbe pure servito. Ma ora?

“Manco ce n’è uno cha sappia suonare un qualche strumento, qui al paese”, ironizza Franco.

Il cantautore partenopeo s’innamorò di questo paesino, conosciuto tramite una sua corista, la quale aveva sposato un professionista del posto, narratur. Sembrava l’àncora dal cielo per questa comunità che fino al 1971 non era mai scesa al di sotto del 2000 abitanti (con picchi di 2700 negli anni ’50). Si poteva pure ridare fiato al progetto pilota per i centri storici attrezzati, elaborato alla fine di un percorso brillante di studio e di dibattito che coinvolse diverse Università (la Federico II, la Sapienza), architetti, geologi, urbanisti, economisti e portò a Castelvetere anche Piccini il Sindaco di Siena, forse il borgo medioevale più famoso nel mondo.

Nel 2000, infatti, si tenne un Convegno per capire cosa e come si potesse fare qualcosa per i paesi irpini. Nacque così il progetto pilota: centri storici come alberghi diffusi e/o sedi universitarie decentrate, laddove le ricostruzioni post-sisma avevano delocalizzato la residenzialità: Parteciparono Volturara, Taurasi, Calabritto e Castelvetere, appunto.

Nell’occasione del Convegno, Castelvetere sembrò l’ombelico del mondo e la differenza la facevano i tanti giovani e gli studiosi presenti a discutere e a capire di un futuro possibile.

“Giravano per il paese, portavano novità, futuro e gioventù: sembrava un altro mondo”, racconta Mick.

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Tag(s) : #reportage in Irpinia, #Castelvetere sul Calore
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