Noi Italians siamo degli omeopati nati.
Siamo graniticamente convinti che i nostri guai si risolvano con altri guai. Tipo ’chiodo scaccia chiodo’, l’antico rimedio delle delusioni amorose.
Vogliamo eliminare la corruzione con altre corruzioni. Magari più grandi. Anzi, sempre più grandi, così quelle di prima non ci sembreranno che ’nuts’, noccioline ovverosia sciocchezze, come si dice oltreatlantico.
É talmente comune tale opinione sull’omeopatia salvifica contro i mali del Paese che il web è inondato di satira sul tema. Tipo le immagini che abbiamo messo in gallery.
Il Premier ci ha fatto capire che le Olimpiadi a Roma per il 2024 sono una grande opportunità di crescita, di sviluppo, di miglioramento d’immagine e di rinascita e noi, invece, abbiamo tradotto: conosceremo la madre di tutte le corruzioni.
Insomma, noi Italians proprio non sappiamo tenerci lontani dalla corruzione. Ne è stra-convinto anche il Legislatore, questo metaforico saggio (l’ho sempre immaginato nelle sembianze di Albus Silente) che ci conosce molto bene e sa come risolvere i guasti dello Stato.
Il Legislatore, dunque, ha deciso che la corruzione va combattuta con la delazione. Ha deciso che tutelerà i whistleblower (letteralmente ’suonatori di fischietto’), quelli che dall’interno di un’amministrazione segnaleranno anonimamente tutti i corrotti. C’è anche un indirizzo facile facile da ricordare per segnalare i cattivi: whistleblowing@anticorruzione.it .
(Mi chiedo se era proprio il caso di usare un difficile termine inglese per un indirizzo mail da usare e diffondere come caramelle in Italia. Certo, optare per un fare.la.spia@anticorruzione.it non è il massimo, tuttavia l’uso del più nobilitato termine anglosassone non agevola il ricordo dell’indirizzo o la funzione.)
Secondo me, questo indirizzo sarà subissato di e-mail vendicative tra colleghi. Siamo anche un popolo di buontemponi.
Avete letto dei due ufficiali di Marina (Marina Militare, vi rendete conto?) arrestati per forniture false e degli altri coinvolti? Il reato è collettivo e i malfattori erano tutti d’accordo. Da dove doveva venire fuori il whistleblower?
Il fatto è che anche il Presidente dell’Anti-corruzione, il giudice Raffaele Cantone, è convinto che la soluzione passi per la segnalazione anonima dall’interno. Facciamo pure che il messaggio venga recepito, verranno presi solo i pescetti piccoli, mica i grossi pescicani.
La soluzione — come ha scritto anche Giovanni Maria Flick — è invertire l’opinione comune sulla corruzione: da furbizia a vergogna.
Tuttavia, ritengo, non va solo perseguito il reato, ma anche premiata la legalità, altrimenti l’inversione della reputazione non potrà avvenire.
Noi, inoltre, abbiamo della corruzione ancora un’immagine romantica di mazzette che vengono scambiate sottobanco. In tempi moderni, la corruzione passa per la concessione di una consulenza. Oppure, comprando la funzione più che l’atto specifico. Si pagano le ’quinte colonne’, gli ’uomini all’Avana’, quelli che spifferano. Ma ai cattivi.
Paga più avvisare un Carminati, che la Finanza, insomma.
La soluzione — come ho già avuto modo di scrivere — non è aggravare le leggi o tuonare contro i corruttori annunciando (e daje) inasprimenti di pene. Tra l’altro gli inasprimenti di pena erano stati proposti nel disegno di legge, ma non accolti, salvo poi l’intervento del Premier in veste di super-eroe della Giustizia, dopo lo scandalo Mafia Capitale.
La soluzione non è trasformare tutti in burocrati robotizzati in nome della trasparenza, a tracciare passo-passo una procedura amministrativa. La soluzione — secondo me — è allargare la platea delle responsabilità, spezzettarle, coinvolgendo quante più persone in modo da rendere difficile l’accordo per il malaffare.
La camere stagne delle decisioni, la discrezionalità ampissima che hanno alcune figure dirigenziali e l’aura di intoccabilità di queste favoriscono una sorta di autoconvincimento d’immunità.
Ed infine, non dimentichiamo il ruolo della politica nella corruzione: prima si corrompeva e si rubava per portare fondi alla politica (finanziamento occulto ai partiti), mentre oggigiorno sono in molti a darsi alla politica per arraffare.
