Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog

Ho visto cose 2 #diarioelettorale

Ieri pomeriggio sul tardi, mentre me ne tornavo a casa, ho visto la Municipale che sgomberava i marciapiedi delle strade intorno a Piazza Libertà dalle auto in sosta. Incredibile. Potenza delle elezioni.

Oggi è il Secondo giorno da Rappresentante di Lista.

Ha piovuto scrosciantemente fino alle undici meno qualcosa. Quando ha smesso, le sezioni si sono riempite. Uscito il sole, si sono formate le file davanti alle porte delle aule. Ma neanche sembra andare bene, perchè il dato dell'affluenza di Avellino è il più basso di tutta la Campania. (Alle ore 22 l'affluenza si è attestata sul 50 %, circa dieci punti percentuali in meno delle passate amministrative. Suppongo che le persone-elettori si siano rotte le scatole di promesse, quaquaraquà e malaffare diffuso e l'unica vera protesta diventa l'astensionismo. In ogni caso, non siamo un'anomalia, é un pó tutta la provincia che registra un calo generalizzato, ma anche a Roma l'affluenza è calata.)

Per evitare storie e mugugni, metto il contrassegno della lista bene in vista sulla felpa, così non mi scambiano per una furba che non vuole aspettare il turno.

Mi affaccio alla sezione assegnata e saluto il presidente. All'interno delle aule-seggi non ci sono altri rappresentanti. Esco e mi faccio un giro per corridoi. Incontro una vecchia amica-ex-vicina-di-casa (anche lei in rappresentanza di una lista) e parliamo dei rispettivi modi per preparare le polpette da sugo. Tacitamente, abbiamo entrambe scelto di non addentrarci in discorsi politico-elettorali, sennò si litiga.

Un giovinotto leggermente imbolsito in gessato blu, camicia azzurra (e sottolineo azzurra) e distintivo grande come un piattino da caffè cerca di attirare la nostra attenzione: tra 'colleghi' rappresentanti si potrebbe pure scambiare qualche impressione di categoria, no?

No. Decisamente lo ignoriamo. Si allontana, forse ha capito che non tira aria corporativa. Esco. Sembro una vedetta sulla tolda. Trovo altri candidati-amici. Ma anche tanti altri candidati-nemici! Uno di questi -- che tra l'altro stimo -- il quale forse non sa che mi-sono-candidata-anch'io, mi saluta per ben due volte, sorridendo pure. Qual miracolo. La scorsa estate, non solo non mi filava -- pur essendomi io occupata giornalisticamente del suo proficuo impegno in città -- ma neanche amici su fèisbùk siamo mai diventati. Un mese fa, invece, non mi diventa fòllouer su twitter?! Dieci a uno che fra una settimana mi si anfollouerà e non mi saluterà manco più. Così va il mondo, diceva Taieb.

Voto e sono rappresentante nel centro-che-più-centro-non-si-può della Città: è una specie di vetrina chic. Incontro amici e conoscenti che mi salutano e mi dicono "Tutto a posto! Tutto fatto! Non ti preoccupare!": ho imparato a fingere di crederci. Nei pressi del seggio, trovo anche gente che conosco benissimo, per via di dodici anni di sindacato attivo nel mio curriculum, la quale cambia strada per non incrociarmi. Vabbe'.

Qui votano anche moltissimi candidati, tra consiglieri e sindaco.

Intravedo un fotografo che sembra aspettare qualcosa e qualcuno. Il tempo di scandagliare l'orizzonte (ve l'ho detto che sembro una vedetta, oggi!) e si profilano due candidati a sindaco che si fanno assieme la foto: vorrà dire già qualcosa per un eventuale apparentamento? Il fotografo li segue nel seggio: li immortalerà (come si fa coi VIPs) nell'atto di imbucare la scheda. Macifaccilpiacere!

Qualche telefonata alla mia famiglia, giusto per ingannare il tempo. Incontro mio nipote cui spiego come votare (non ci si può fare masti: sbagliare è facilissimo); rispondo alla richiesta telefonica di un mio collega che vuole fare il disgiunto senza creare danni e perdere amicizie; contemplo gruppetti di galoppini che attendono gli elettori (specie se anziani) e li scortano nella sezione; rispondo ad un esse-o-esse di un parente di un'amica che è riuscito a dimenticare il nome di Giancarlo per votarlo. Uno che conosco spinge una carozzella con un'anziana inferma, sorridendo ripete a tutti: "E' mia madre!" Mi chiedo perchè senta il bisogno di rivelarlo a tutti gli astanti.

Sembra che esista un dress-code da seggio-elettorale-al-Centro: giubbino in suede color biscotto, sblusato su camicia color pastello per lui; trench avvitato con platform da incubo, borsa maggie (o queenelizabeth), orecchini a bottone sberluccicante e capello iperpiastrato per lei. Sui basoli e sampietrini irregolari le platform consentono coreografie clownesche. Ma, a pensarci bene, anche senza basoli e sampietrini si può assistere a camminamenti ciondolanti qual giraffe, o prognati qual galline.

Poichè appartengo alla categoria di quelli con giacconeimpermeabile-felpadell'oviesse-jeanspesanti-scarponciniantipioggia-zaino, va da sè che nessun fotografo mi seguirà al seggio per immortalarmi con scheda votata nei pressi dell'urna.

Ci sono snob che vanno a votare all'ora di pranzo "Quando non c'è nessuno". Perchè mai non vogliono essere visti?

Fra qualche ora inizia la baraonda. Vi racconterò da embedded nel casino. Dái dái, che fra poco è finita: la municipale non sgombererà più le auto da marciapiedi nello Stretto.

Cià.

Ho visto cose 2 #diarioelettorale
Tag(s) : #Avellino, #amministrative 2013, #diario elettorale
Condividi post
Repost0
Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti: